Il campo nel quale crescono grano e zizzania, nella parabola di Gesù, è come il nostro mondo, il nostro cuore e il nostro vicino. So vincere la tentazione di creare un “mondo perfetto” e di fare piazza pulita degli altri con i miei giudizi? Nel mio cuore, sono onesto nel cercare le “piante cattive” con l’esame di coscienza? E infine con il vicino, so vedere ciò che è buono in lui, “senza scoraggiarmi per i limiti e le lentezze”? Sono le domande di Papa Francesco all’Angelus di domenica scorsa, sedicesima del Tempo ordinario, commentando il brano del Vangelo di Matteo protagonista della liturgia. Accanto a lui, alla finestra del suo studio nel palazzo apostolico, un’ anziana e in giovane, testimoni della Giornata Mondiale dei nonni e degli anziani che si è celebrata lo scorso 23 luglio e della Gmg di Lisbona che si apre tra poco più di una settimana.