
Dio vuole salire sulla barca della nostra vita, anche quando non abbiamo nulla da offrirgli, e aprire nuove possibilità. Così il Papa all’Angelus questa mattina in piazza San Pietro. Quando viviamo la “notte delle reti vuote” e la delusione di non vedere i risultati sperati il Signore ci chiede di salire sulla nostra barca per annunciare il Vangelo al mondo.
La notte delle reti vuote
Spesso, come Pietro, viviamo la ‘notte delle reti vuote’, la delusione di impegnarci tanto e di non vedere i risultati sperati. Quante volte anche noi restiamo con un senso di sconfitta, mentre nel cuore nascono delusione e amarezza. Due tarli pericolosissimi.
Come duemila anni fa Gesù sale sulla barca tornata a riva vuota dopo una notte di fatiche e delusione. É la barca della nostra vita – ricorda Papa Francesco – che quotidianamente lascia le rive di casa per inoltrarsi nel mare delle attività, quando “ogni giorno cerchiamo di portare avanti progetti e vivere l’amore delle nostre relazioni, ma restiamo con un senso di sconfitta e nel cuore nascono delusione e amarezza”.
La barca vuota, cattedra di Gesù
Proprio quella barca vuota, simbolo delle nostre incapacità, diventa la “cattedra” di Gesù, il pulpito da cui proclama la Parola. Questo ama fare il Signore: salire sulla barca della nostra vita quando non abbiamo nulla da offrirgli.
“Gesù – aggiunge il Papa – vuole entrare nei nostri cuori e riempirli con la sua presenza, servirsi della nostra povertà per annunciare la sua ricchezza, delle nostre miserie per proclamare la sua misericordia. É il Dio della vicinanza che vuole salire sulla barca della nostra vita, così com’è. Da qui l’invito a non cedere al perfezionismo:
A volte ci sentiamo indegni di Lui perché siamo peccatori. Ma questa è una scusa che al Signore non piace, perché lo allontana da noi!
Con Gesù si può sempre ricominciare
Quella mattina sulle rive del lago di Galilea non era un ora adatta per pescare, ma Pietro si fidò di Gesù:
Se ospitiamo il Signore sulla nostra barca, possiamo prendere il largo. Con Gesù si naviga nel mare della vita senza paura, senza cedere alla delusione quando non si pesca nulla e senza arrendersi al “non c’è più niente da fare”.
“Sempre nella vita personale come in quella della Chiesa e della società possiamo ricominciare, il Signore ci invita a rimetterci in gioco, apre nuove possibilità”:
Allora accogliamo l’invito: scacciamo il pessimismo e la sfiducia e prendiamo il largo con Gesù! Anche la nostra piccola barca vuota assisterà a una pesca miracolosa.
Fonte: VaticanNews