C’è un punto fermo a cui restare aggrappati ancora e di nuovo. Lo ha voluto ricordare mons. Lazzeri nell’omelia della messa di mezzanotte in Cattedrale a Lugano, in questo Natale 2021, ancora sotto l’ombra inquietante della Pandemia. «Siamo invitati, nonostante tutto, alla gioia, perché Cristo, il Signore, è nato! Perché Gesù di Nazaret è venuto al mondo, perché il suo esserci appartiene alla storia dell’umanità, non solo come ogni grande personaggio, ma come Presenza viva e irradiante all’interno di ogni nostra singola vicenda umana. ”
«La gratuità di Dio è all’origine di un amore senza perché»
In una cornice raccolta il vescovo ha proseguito: «È da non credere! Eppure, è letteralmente così! Su che cosa poggia l’umanità che resta in questo mondo disumano? Di che cosa si nutre chi, nonostante tutto, non si dà per vinto nei nostri ospedali, nelle nostre case anziani, nelle nostre famiglie tribolate? Da dove può prendere la forza di ricominciare ogni volta chi è esposto a ogni forma di sopruso e di ingiustizia, chi è vittima della prepotenza e dell’arroganza, chi piange un lutto, o umanamente non vede più via d’uscita nel groviglio di tutto quello che gli è capitato? Le risposte possono essere magari diverse, nella forma esteriore, ma tutte alla fine ci riportano al Bambino di Betlemme, alla gratuità divina che è fondamento e manifestazione dell’essere al mondo di ciascuno di noi, di quel «senza perché» dell’amore che continua a sorprenderci, a commuoverci, a riconnetterci con la sorgente dell’umano, proprio quando tutto sembra perduto e siamo sul punto di rassegnarci.