Il Monastero Benedettino di Santa Maria Assunta sopra Claro, fondato l’8 maggio 1490, è il più antico Monastero del Cantone. Le sue origini sono da subito legate alla festa della Madonna Assunta. Narra infatti la leggenda – unica fonte rimasta dell’origine del monastero – che suor Scolastica de Vincemalis, affetta da malattia incurabile e penosa, aveva dato ascolto ad una pia donna di Blenio, che la sollecitava a cercare la guarigione presso la Madonna venerata nell’antica chiesa sopra i monti di Claro: appunto Maria Assunta in Cielo. Qui suor Scolastica ritrovò non solo la salute, ma ricevette anche una serie di segni inequivocabili, che la indussero a rimanere, proseguendo in questo luogo la sua vita monastica.
In occasione della festa dell’Assunta, che la Chiesa festeggia solennemente il 15 agosto e che è la patrona del monastero, è tradizione che la parrocchia di Claro si unisca per la festa alla Comunità, salendo in processione dall’oratorio di S. Ambrogio e partecipando alla solenne S. Messa delle ore 10 in monastero.
Per tale occasione, vi riproponiamo il pensiero di Madre Sofia Cichetti, apparso lo scorso anno sul portale catt.ch, che commenta la festività:
Il 15 agosto la Chiesa celebra il compimento in Maria del Mistero pasquale: ella è la «piena di grazia», senza alcuna macchia di peccato, assunta in cielo in anima e corpo, colei che il Padre ha voluto associare alla resurrezione del Suo Figlio Gesù.
La definizione del dogma avvenne nel 1950 ad opera del Pontefice Pio XII. La festa fu celebrata assai presto nel cristianesimo ma non sappiamo come e quando avvenne la morte di Maria. È considerata la festa principale della Vergine. La data del 15 agosto probabilmente ricorda la dedicazione a Maria di una grande chiesa in Gerusalemme.
Nella prima lettura della liturgia di domenica Maria è definita «arca dell’alleanza», la «donna vestita di sole», immagine della Chiesa. È figura e primizia della Chiesa, madre del Cristo e degli uomini che ella ha generato a Dio nel dolore sotto la croce del Figlio suo.
Nella seconda lettura l’Assunta è preannunzio del traguardo finale della Redenzione: la glorificazione dell’umanità in Cristo. Maria richiama oggi tutti i cristiani e anche noi a sentirsi ben inseriti nella storia della salvezza, e destinati ad essere conformati a Cristo, per mezzo dello Spirito, nella Casa del Padre. Proprio per questo il Concilio Vaticano II afferma che Maria Assunta è donata agli uomini come «segno di sicura speranza e di consolazione» (LG 68).
Nel Vangelo in cui viene proclamato il Magnificat, Maria ci comunica il suo messaggio con cui proclama che Dio ha rovesciato le false situazioni umane per restaurare l’umanità nella salvezza. Anzitutto nel campo religioso Dio travolge le autosufficienze umane, confonde i superbi e coloro che opprimono gli altri. Nel campo politico Dio abbatte i potenti dai troni e innalza gli umili. Coloro che servono i popoli devono promuovere il bene delle persone e della società. Nel campo sociale Dio colma di beni i bisognosi e rimanda a mani vuote i ricchi, per instaurare una vera fraternità nei popoli perché siamo tutti figli di Dio.
Le feste dell’Immacolata e dell’Assunta ci richiamano da un capo all’altro tutta la storia della salvezza, quella che si compie oggi per noi e per la quale invochiamo Maria, nostra dolcissima Madre, di condurci Lei fino al compimento finale. Lei è la luminosa garanzia che è assicurato il nostro destino di salvezza, perché come in Lei così in tutti noi lo Spirito del Risorto attuerà la sua missione; Maria è già quello che noi saremo. Tutto l’uomo sarà salvato, anima e corpo e anche i corpi risorgeranno. Solo se fondati su questa fede, noi possiamo avere la certezza che la nostra fatica non sarà vana e saremo pieni di gioia e di speranza vera nell’amore misericordioso di Dio che esalta gli umili, i poveri, chi confida in Lui, sa accogliere la sua Parola e custodirla come Maria.
Madre Sofia Cicchetti, abbadessa monastero di Claro
Per approfondire le origini della festa:
Assunzione della Beata Vergine Maria (santiebeati.it)