E’ iniziato un altro cammino verso la Pasqua. La meta che sta dinanzi a noi e a tutta la Chiesa significa rinnovamento e storia nuova. Per raggiungere un traguardo, lo sappiamo per esperienza, non è sufficiente un entusiasmo epidermico o una generica volontà:
occorre un impegno serio, preciso, una lunga e laboriosa preparazione. Il rinnovamento della propria vita non è affare di un momento, ma è frutto di sacrificio, di costanza, di pazienza.
La Quaresima è l’opportunità che Dio ci offre per la restaurazione dell’armonia. Quando Dio irrompe nella storia e nell’esistenza di una persona, avviene un profondo cambiamento: mutano progetti, prospettive, abitudini, legami. Il perentorio appello di Gesù all’inizio della sua predicazione, “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino, convertitevi e credete al Vangelo”, si giustifica per il fatto che se è giunta la salvezza, se Dio si è fatto vicino, bisogna disporsi ad accoglierlo senza indugio e resistenza per partecipare alla novità di vita che Egli prospetta.
Convertirsi significa volgersi a Dio in modo incondizionato, invertire la rotta del proprio cammino, cambiare mentalità. Non si tratta solo di rinunciare al peccato, ma di dare un orientamento nuovo alla propria vita aderendo al Vangelo. Uno sguardo lucido, schietto e sincero alla nostra esistenza di cristiani, può far emergere situazioni di compromesso e di comodo, valori inconsistenti, prospettive sbagliate, abitudini senza convinzioni di fondo, sottomissioni passive agli idoli e alla mentalità del mondo. Solo chi si riconosce bisognoso di essere salvato da Dio e si lascia trasformare dal di dentro, diventa capace di rinnovare la propria esistenza e il mondo. Ma una duplice tentazione può insinuarsi in noi: quella di sentirci abbastanza a posto, di essere sufficientemente buoni, di non voler assumere la fatica di cambiare scegliendo ciò che è più facile e meno impegnativo.
Lasciar cadere la proposta pasquale di Dio è, in definitiva, rimanere preda delle proprie illusioni e schiavitù, anche se dorate. Convertirsi è riannodare l’alleanza con Dio. Ma l’alleanza è un DONO che esige fedeltà continua, quotidiana, sempre rinnovata.
La conversione è dunque l’abbandono del peccato che compromette l’amicizia con Dio e con i fratelli, la sopravvivenza integrale dell’uomo e del mondo, è combattere ogni falsità, infedeltà, ingiustizia, ogni cattiveria e malvagità dentro e fuori di noi, è volgersi a Dio, buono e grande nell’amore, con una coscienza rinnovata per poter partecipare alla Resurrezione di Cristo.
Un nuovo cammino si è aperto verso la Pasqua, il mistero centrale della nostra fede. La Quaresima dunque ci ripropone oltre alla conversione interiore, anche e soprattutto l’ascolto della Parola di Dio e la carità fraterna, affinché la Chiesa come comunità di Cristo e ciascun battezzato riscopra il senso profondo della propria vocazione e appartenenza al Signore Gesù, in un continuo passaggio (Pasqua) dalla morte alla vita, dal peccato alla vita nuova della grazia, della pace e della gioia. Ogni momento dell’anno liturgico è segnato da questi impegni, ma il Tempo Quaresimale ha un’efficacia particolare perché è MEMORIA viva e attuale del cammino pasquale di Cristo, che soffre, muore e risorge, del suo SI’ alla volontà salvifica del Padre verso di noi. Quindi in tale Tempo occorre volgere con più fede e amore lo sguardo a Gesù Crocifisso, ascoltarne con apertura di mente e di cuore la sua Parola per metterla in pratica e con decisione prendere posizione per Lui non essendo neutrali nelle scelte concrete che la vita cristiana impone, in cui si manifesta il significato liberante e gratuito del nostro essere figli di Dio.
“Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito”. A tale amore deve rispondere il nostro amore ben consapevoli che l’amore di Dio non è iniziativa nostra, bensì iniziativa preveniente del Padre, come afferma San Giovanni (Gv 4,10) : “ Non siamo stati noi ad amare Dio, ma è Lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati”. Dunque anche il nostro amore a Dio è frutto dell’amore preveniente di Dio Padre. Tutto è grazia, tutto è dono!
Madre Sofia Cichetti