Il Natale nell’anno della pandemia è stato strano. Le restrizioni sanitarie hanno modificato tutto: dalle riunioni familiari alle celebrazioni solenni, aperte a un numero ristretto di fedeli. Eppure, proprio in questo contesto, la gioia della nascita di Gesù dev’essere una festa di popolo. Lo ha sottolineato il vescovo di Lugano, monsignor Valerio Lazzeri, nell’omelia della notte di Natale: «Più che mai siamo chiamati a proclamare la dimensione corale e popolare di ciò che accade con il Natale di Gesù. Questa nascita è il fondamento concreto e vivo di ciò che ci unisce. Da questo evento, iscritto in maniera indelebile nella storia degli uomini, scaturisce la sorgente inesauribile di quella forza che non cesserà mai di farci sentire la nostalgia e il desiderio di una comunione più forte di tutto ciò che ci costringe a proteggerci e a tenerci a distanza».