Decisivo della storia della salvezza è venerare la Madre associata alla Passione del Figlio e vicina a lui innalzato sulla croce. Questa ricorrenza, che cade il 15 settembre, fu introdotta nel calendario romano dal papa Pio VII nel 1814.
QUALI SONO LE ORIGINI E LA STORIA DEL CULTO?
La devozione alla Madonna Addolorata, che trae origine dai passi del Vangelo, dove si parla della presenza di Maria Vergine sul Calvario, prese particolare consistenza a partire dalla fine dell’XI secolo e fu anticipatrice della celebrazione liturgica, istituita più tardi. Il “Liber de passione Christi et dolore et planctu Matris eius” di ignoto (erroneamente attribuito a s. Bernardo), costituisce l’inizio di una letteratura, che porta alla composizione in varie lingue del “Pianto della Vergine”. Testimonianza di questa devozione è il popolarissimo Stabat Mater in latino, attribuito a Jacopone da Todi, il quale compose in lingua volgare anche le famose “Laudi”; da questa devozione ebbe origine la festa dei “Sette Dolori di Maria Santissima”.
Nel secolo XV si ebbero le prime celebrazioni liturgiche sulla “compassione di Maria” ai piedi della Croce, collocate nel tempo di Passione. A metà del secolo XIII, nel 1233, sorse a Firenze l’Ordine dei frati “Servi di Maria”, fondato dai Ss. Sette Fondatori e ispirato dalla Vergine. L’Ordine che già nel nome si qualificava per la devozione alla Madre di Dio, si distinse nei secoli per l’intensa venerazione e la diffusione del culto dell’Addolorata; il 9 giugno del 1668, la Sacra Congregazione dei Riti permetteva all’Ordine di celebrare la Messa votiva dei sette Dolori della Beata Vergine, facendo menzione nel decreto che i Frati dei Servi, portavano l’abito nero in memoria della vedovanza di Maria e dei dolori che essa sostenne nella passione del Figlio. Successivamente, papa Innocenzo XII, il 9 agosto 1692 autorizzò la celebrazione dei Sette Dolori della Beata Vergine la terza domenica di settembre. Ma la celebrazione ebbe ancora delle tappe, man mano che il culto si diffondeva; il 18 agosto 1714 la Sacra Congregazione approvò una celebrazione dei Sette Dolori di Maria, il venerdì precedente la Domenica delle Palme e papa Pio VII, il 18 settembre 1814 estese la festa liturgica della terza domenica di settembre a tutta la Chiesa, con inserimento nel calendario romano.
Infine papa Pio X (1904-1914), fissò la data definitiva del 15 settembre, subito dopo la celebrazione dell’Esaltazione della Croce (14 settembre), con memoria non più dei “Sette Dolori”, ma più opportunamente come “Beata Vergine Maria Addolorata”.
LE DEVOZIONI POPOLARI: I SETTE DOLORI DI MARIA
I Sette Dolori di Maria, corrispondono ad altrettanti episodi narrati nel Vangelo: 1) La profezia dell’anziano Simeone, quando Gesù fu portato al Tempio “E anche a te una spada trafiggerà l’anima”; 2) La Sacra Famiglia è costretta a fuggire in Egitto “Giuseppe destatosi, prese con sé il Bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto”; 3) Il ritrovamento di Gesù dodicenne nel Tempio a Gerusalemme “Tuo padre ed io angosciati ti cercavamo”; 4) Maria addolorata, incontra Gesù che porta la croce sulla via del Calvario; 5) La Madonna ai piedi della Croce in piena adesione alla volontà di Dio, partecipa alle sofferenze del Figlio crocifisso e morente; 6) Maria accoglie tra le sue braccia il Figlio morto deposto dalla Croce; 7) Maria affida al sepolcro il corpo di Gesù, in attesa della risurrezione.La liturgia e la devozione hanno compilato anche le Litanie dell’Addolorata, ove la Vergine è implorata in tutte le necessità, riconoscendole tutti i titoli e meriti della sua personale sofferenza.
La tradizione popolare ha identificato la meditazione dei Sette Dolori, nella pia pratica della ‘Via Matris’, che al pari della Via Crucis, ripercorre le tappe storiche delle sofferenze di Maria e sempre più numerosi sorgono questi itinerari penitenziali, specie in prossimità di Santuari Mariani, rappresentati con sculture, ceramiche, gruppi lignei, affreschi. Le processioni penitenziali, tipiche del periodo della Passione di Cristo, comprendono anche la figura della Madre dolorosa che segue il Figlio morto, l’incontro sulla salita del Calvario, Maria posta ai piedi del Crocifisso; in certi Comuni le processioni devozionali, assumono l’aspetto di vere e proprie rappresentazioni altamente suggestive, specie quelle dell’incontro tra il simulacro di Maria vestita a lutto e addolorata e quello di Gesù che trasporta la Croce tutto insanguinato e sofferente.
In certe località queste processioni, che nel Medioevo diedero luogo anche a rappresentazioni sacre dette “Misteri”, assumono un’imponenza di partecipazione popolare, da costituire oggi un’attrattiva oltre che devozionale e penitenziale, anche turistica e folcloristica, cito per tutte la grande processione barocca di Siviglia.
LE ESPRESSIONI ARTISTICHE: DALLA MUSICA ALL’ARTE
Al testo del celebre “Stabat Mater”, si sono ispirati musicisti di ogni epoca; tra i più illustri figurano Palestrina, Pergolesi, Rossini, Verdi, Dvorak. La Vergine Addolorata è stata raffigurata lungo i secoli in tante espressioni dell’arte, specie pittura e scultura, frutto dell’opera dei più grandi artisti che secondo il proprio estro, hanno voluto esprimere in primo luogo la grande sofferenza di Maria.
COME È RAFFIGURATA L’ADDOLORATA?
Di solito è vestita di nero per la perdita del Figlio, con una spada o con sette spade che le trafiggono il cuore. Altro soggetto molto rappresentato è la Pietà, penultimo atto della Passione, che sta fra la deposizione e la sepoltura di Gesù. Il termine “Pietà” sta ad indicare nell’arte, la raffigurazione dei due personaggi principali Maria e Gesù, la madre e il figlio; Maria lo sorregge adagiato sulle sue ginocchia, oppure sul bordo del sepolcro insieme a s. Giovanni apostolo (Michelangelo e Giovanni Bellini). Capolavoro dell’intensità del dolore dei presenti, è il “Compianto sul Cristo morto” di Giotto. Nel Santuario dell’Addolorata di Castelpetroso (Isernia), secondo l’apparizione del 1888, Gesù è adagiato a terra e Maria sta in ginocchio accanto a lui e con le braccia aperte lo piange e lo offre nello stesso tempo.
La devozione mariale è la strada privilegiata per arrivare all’unione con nostro Signore, che poi è la perfezione del cristiano; è la strada che Gesù Cristo ha fatto nel venire a noi, ed in cui non c’è ostacolo per arrivare a lui. In verità si può arrivare all’unione con Dio attraverso altre strade; ma si passerà per molte più croci, morti particolari e con molte più difficoltà, che non supereremo facilmente. Occorrerà passare per notti oscure, lotte e agonie strane, montagne scoscese, spine molto penose e deserti terribili. Mentre sulla strada di Maria si va dolcemente e più tranquillamente. Certo, vi troviamo anche grandi lotte da combattere e difficoltà da superare; ma questa buona Madre e Maestra si fa così presente e vicina ai suoi servitori per illuminarli nelle tenebre, per aiutarli nei dubbi, per confortarli nelle paure, per sostenerli nelle lotte e nelle difficoltà, che in verità questa strada verginale per trovare Gesù è un cammino di rose e miele in confronto agli altri.
Concludiamo con una riflessione di uno dei più grandi devoti di Maria, San Luigi Maria Grignion de Montfort (1673-1716):
La devozione mariale è la strada privilegiata per arrivare all’unione con nostro Signore, che poi è la perfezione del cristiano; è la strada che Gesù Cristo ha fatto nel venire a noi, ed in cui non c’è ostacolo per arrivare a lui. In verità si può arrivare all’unione con Dio attraverso altre strade; ma si passerà per molte più croci, morti particolari e con molte più difficoltà, che non supereremo facilmente. Occorrerà passare per notti oscure, lotte e agonie strane, montagne scoscese, spine molto penose e deserti terribili. Mentre sulla strada di Maria si va dolcemente e più tranquillamente. Certo, vi troviamo anche grandi lotte da combattere e difficoltà da superare; ma questa buona Madre e Maestra si fa così presente e vicina ai suoi servitori per illuminarli nelle tenebre, per aiutarli nei dubbi, per confortarli nelle paure, per sostenerli nelle lotte e nelle difficoltà, che in verità questa strada verginale per trovare Gesù è un cammino di rose e miele in confronto agli altri.
Auguri a suor Maria Fedele, per il suo onomastico!
Fonte: Famiglia Cristiana