Le Monache di Claro scrivono a tutti gli Amici e conoscenti per le festività:
Carissimi Amici,
la Chiesa, nostra madre e maestra, ogni anno ci prende per mano e ci fa ripercorrere la storia della salvezza, storia che, nella pienezza dei tempi, si compie nell’ incarnazione del Verbo, si compie in Gesù’ di Nazareth. – Sappiamo bene per esperienza che la polvere dell’abitudine offusca anche le realtà più luminose e le convinzioni più radicate; sentiamo il bisogno di ri-cominciare, di rin-novare, di ri-desiderare: che cosa? o meglio: chi? Papa Benedetto ci aiuta a rispondere:
“Che cosa ha portato Gesù veramente, se non ha portato la pace nel mondo, il benessere per tutti, un mondo migliore? Che cosa ha portato? La risposta è molto semplice: Dio. Ha portato Dio: …ora noi conosciamo il suo volto, ora noi possiamo invocarlo. Gesù ha portato Dio e con Lui la verità sul nostro destino e la nostra provenienza; la fede, la speranza e l’amore. Solo la nostra durezza di cuore ci fa ritenere che ciò sia poco. Sì, il potere di Dio nel mondo è silenzioso, ma è il potere vero, duraturo: La causa di Dio sembra trovarsi continuamente in agonia, ma si dimostra sempre come ciò che veramente permane e salva. I regni del mondo che Satana potè mostrare al Signore, nel frattempo sono tutti crollati. La loro gloria si è dimostrata apparenza. Ma la gloria di Cristo, la gloria umile e disposta a soffrire, la gloria del suo amore non è tramontata e non tramonta”.
[Gesù’ di Nazareth, vol.II]
Ecco cosa dobbiamo desiderare: che Lui ci porti Dio, che si incarni nuovamente e sempre più nel nostro cuore e, attraverso di noi, in tutti gli ambiti concreti in cui la nostra vita si svolge. L’invocazione VIENI risuona di continuo, tutti i giorni, nella Liturgia dell’Avvento. Noi, che abbiamo la gioia di vivere le giornate determinate e ritmate da tale Liturgia, comprendiamo bene quanto sia difficile, tempestati come siete da innumerevoli messaggi audiovisivi, ritagliare dei tempi di silenzio e di riflessione per approfondire queste realtà e per questo vi assicuriamo la nostra costante preghiera: nell’Anno Santo che sta per aprirsi possiate essere convinti, credibili ed entusiasti pellegrini di speranza, nella quotidianità di impegni e relazioni cui ciascuno è chiamato.
Il 6 novembre la nostra carissima suor Maria Ildegarde Roncagliolo ha concluso con fede e amore il suo pellegrinaggio nella speranza. Entrata a Rosano nel 1962 tre anni dopo la scomparsa della M. Maria Ildegarde Cabitza, riformatrice di tale monastero, aveva aderito con tutta sé stessa all’ ideale monastico benedettino. M. Maria Immacolata Fornasari la chiamò presto ad incarichi di responsabilità per cui la ricordiamo come attenta e precisa ‘sorella maggiore’. Come tale nel 1971 accompagnò quassù M. Immacolata con il primo drappello di rosanesi, ritornandoci ripetutamente, per periodi più o meno lunghi, fino a quando, nel 2003, fu nominata priora conventuale della nostra Comunità. Il vuoto che ha lasciato è grande, non solo per i molteplici uffici che, all’età di 88 anni, ancora disimpegnava, ma soprattutto per la fedeltà, la diligenza, l’amore per l’ideale monastico, custodito in tutti i suoi aspetti e maturato nella preghiera corale e personale e nella lettura dei santi e cattolici Padri di tutti i tempi, come direbbe san Benedetto. Ci conforta pensare a suor Maria Ildegarde come a una pietra ormai fusa con la roccia granitica su cui è fondata la nostra Casa di Dio, lei che veramente ha donato la sua vita per Claro. E certamente intercederà presso il Signore anche per voi: ricordava persone, famiglie, gioie e problemi di tanti.
Cari amici, vi ringraziamo con tutto il cuore per gli innumerevoli e vari aiuti che continuamente ci offrite. La Chiesa – per dirla con l’Apocalisse – è come una sposa adorna per il suo sposo: il tetto è stato completato con tale maestria da poter affrontare sicuro i prossimi tre secoli; con pari maestria sono state tinteggiate le facciate. Ora, mentre continuano i lavori di manutenzione che un complesso vasto e antico inevitabilmente richiede, sta muovendo i primi, concreti passi il restauro della mulattiera che da S. Ambrogio raggiunge il Monastero, grazie al tenace pluriennale impegno dell’Associazione Amici, che si è adoperata e si adopera in campo finanziario, progettistico e burocratico per la realizzazione di questa bella iniziativa.
Vi auguriamo un Tempo d’Avvento, un Tempo di Natale e un Anno Santo pieno di gioia e di pace, anche se le vicende personali, familiari e mondiali possono mettere alla prova l’una e l’altra. La poesia e la tenerezza del Presepe, pur belle e utili, non devono oscurare la grandiosa portata dell’evento che la Liturgia ci farà riattualizzare: il Bambino di Betlemme è il Figlio del Padre che, ai primordi della creazione, nello Spirito Santo, ci ha creati a sua immagine e somiglianza e, una volta diventato adulto, ci dirà:
Non vi chiamo più servi… ma vi ho chiamati amici perché tutto quello che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi… perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda
[Gv15,15-16]
Le Benedettine di S. Maria sopra Claro
ORARIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE NELLA CHIESA DEL MONASTERO PER LE SOLENNITA’ NATALIZIE
24 dicembre
ore 17.30 Vespro solenne
ore 20.30 Mattutino di Natale
ore 22.00 S. Messa della notte
25 dicembre
ore 08.00 S. Messa dell’aurora
ore 09.45 Terza e S. Messa del giorno
ore 17.00 Vespro solenne
31 dicembre
ore 17.30 Vespro e canto del Te Deum di ringraziamento