A partire dalla 1. domenica di Avvento (secondo il Rito ambrosiano, oggi, 17 novembre) è entrato in vigore un nuovo messale liturgico ambrosiano, con diverse novità. Proprio per presentarlo, ieri, sabato 16 novembre, si è tenuta nella chiesa di san Carlo Borromeo a Biasca una liturgia della Parola alla quale hanno preso parte, assieme a diversi sacerdoti della Diocesi, e in particolare dalle zone di rito ambrosiano e del Vicariato delle Tre Valli, mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano, mons. Alain de Raemy, mons, Pier Giacomo Grampa e il cappellano del Monastero di Claro, don Gregorio.
Le parole di mons. Delpini
«Conoscerlo a poco a poco, sfogliarlo, guardarlo, viverlo, amarlo»: così mons. Mario Delpini auspica sia l’accoglienza riservata al nuovo testo, la II Edizione del Messale Ambrosiano che, atteso dal 1976 e poi aggiornato nel 1990, è entrato in vigore domenica.
«È ancora viva in nomi, la domanda che i discepoli, un giorno, hanno avuto il coraggio di rivolgere a Gesù, «Signore insegnaci a pregare?»; è ancora vivo il desiderio di accogliere il Regno di Dio che è la luce del mondo e permette di diventare Figli di Dio?», si chiede mons. Delpini. «Siamo troppo soli. Abbiamo bisogno di pregare: abbiamo una speranza troppo piccola, il nostro amore è troppo fragile, precario, confuso. Questa celebrazione è l’occasione per dire che cosa e chi possono insegnarcelo: lasciamoci istruire dalla preghiera della Chiesa», scandisce l’Arcivescovo.