«Quando l’amore ti tocca, poi come ti senti?» Partirei da questo brano del 1981 della grande Mina, così come l’ha definita e non a torto Papa Francesco in un recente Angelus, per condividere con i lettori l’entusiasmo di iniziare il cammino verso la Pasqua. Infatti è questo il motivo per il quale è stata pensata la Quaresima: non tanto le pratiche penitenziali, le rinuncia (qualcuno ne approfitterà per fare la dieta…) ma permettere al cuore di rischiarsi un poco in vista della grande festa della vita, quando Gesù – passando attraverso l’amarezza del tradimento, l’abbandono, il dolore e la paura della morte – inaugura un nuovo itinerario per gli uomini e le donne amati dal Signore. È inevitabile che l’esperienza del patimento e della morte si accompagni alla vita degli esseri viventi, per questo abbiamo bisogno di un antidoto contro la fatica del vivere e la certezza di dover morire nel farmaco dell’amore. Solo l’amore è capace di fortificare i nostri cuori fiaccati per ritrovare quella gioia meravigliosa utile ad affrontare il cammino, per alcuni molto impervio, della vita. Dunque, quando l’amore ti tocca…
Su catt.ch il commento completo di fra Michele Ravetta sull’inizio della Quaresima.F