In questa seconda domenica di Avvento sembra che il tema centrale sia non tanto l’attesa da parte dell’umanità della venuta del Signore a salvarci, come era nella I domenica, ma l’attesa fiduciosa, amorevole e paziente di Dio che viene per farci tornare a Lui.
Nella I Lettura (Is40,1-5, 9-11), il Profeta Isaia ridà speranza agli Ebrei rimasti in Palestina o deportati a Babilonia nel sesto secolo a.C. e li invita alla fiducia, poiché Dio viene e cammina alla testa del suo popolo per liberarlo dalla schiavitù e riportarlo libero alla sua terra natale. Dio forte trova la sua gioia nel perdonare e prendersi cura del povero e del debole, e nel rifare tutto nuovo. L’immagine di Dio-pastore mette bene in evidenza l’amore di Dio verso il suo popolo che vuole incontrare per perdonare i suoi peccati e ricostruire l’alleanza dell’amicizia perduta. A questa volontà divina d’incontrarsi con l’uomo deve però corrispondere la volontà dell’uomo di incontrarsi con Dio. Come a dire che i beni soprannaturali dell’alleanza e dell’amicizia tra Dio e noi, non provengono da noi, ma ci prevengono, sono donati da Colui che ci chiama a convertirci a Lui, a ritornare a Lui affinché i nostri peccati siano perdonati. Questo è il senso più profondo del Preparate la via al Signore, per corrispondere al suo amore misericordioso.
Nella II Lettura (2 P t 3,8-14) Pietro risponde ai primi cristiani preoccupati del ritardo della venuta del Signore. Gli Apostoli spiegano questo ritardo ricordando l’insegnamento di Gesù stesso e scoprendo anche in questo un segno della misericordia di Dio che vuol far sì che tutti abbiano modo di pentirsi e di salvarsi. Si attendono cieli nuovi e terra nuova, nei quali la santità della vita e la pietà danno sicurezza e tranquillità davanti agli elementi che si dissolvono e si fondono. D’altra parte il cristiano può sempre affrettare nella santità della vita, nella volontà sincera di conversione, animata dallo Spirito Santo che è Spirito di Verità e di Amore, la costruzione dei cieli nuovi e della terra nuova in cui sarà stabile la giustizia. Ma anche in ciò dovrà imitare la “pazienza” del suo Signore.
Vangelo (Mc 1,1-8). L’Evangelista Marco presenta la figura di Giovanni Battista come precursore, battistrada – per così dire -del Messia, di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Egli predica, conformemente alla profezia di Isaia, un “battesimo di conversione” per il perdono dei peccati, che non sia solo un segno esterno, un cerimoniale, ma una profonda e sincera volontà di conversione, di vita nuova e la speranza dei tempi nuovi, caratterizzata dall’effusione dello Spirito Santo. Per noi, oggi, tali tempi sono già iniziati anche se non del tutto realizzati, e l’invito alla conversione si attua attraverso gesti significativi, sacramentali, come il Battesimo e la Penitenza, momenti privilegiati del nostro incontro con Dio che salva e perdona. Ma occorrono anche atteggiamenti concreti che ci pongano in stato di conversione specialmente in questo Tempo di Avvento, per preparare veramente la strada al Signore. Come, ad esempio, una maggiore disponibilità verso tutti i fratelli, una più chiara consapevolezza a riconoscere il Signore non solo nei segni della Parola di Dio e del Pane Eucaristico, ma anche nei segni semplici della vita ordinaria, quotidiana. D’altra parte Il Sacramento della Penitenza vissuto con grande fede e fiducia ci aiuterà a comprendere che la conversione cristiana è una maturazione continua, un cammino di crescita, ordinato a creare in noi un cuore nuovo che sa accogliere, condividere, perdonare perché sa di essere a sua volta perdonato e amato da Gesù Cristo Crocifisso e Risorto, che è la sola fonte del perdono, della vita nuova, della gioia eterna.
Terminiano con l’invocazione della Colletta di questa Domenica: “O Dio, Padre di ogni consolazione, che agli uomini pellegrini nel tempo hai promesso cieli nuovi e terra nuova, parla oggi al cuore del tuo popolo, perché in purezza di fede e santità di vita possa camminare verso il giorno in cui manifesterai pienamente la gloria del tuo Nome. AMEN!”
Madre Sofia Cichetti e consorelle